Nuova luce alla pieve millenaria di Santa Maria in Castello, che domina il capoluogo toanese.
“Il recente intervento di restauro – sottolinea il sindaco Michele Lombardi – ha permesso di intervenire efficacemente sul piano di conservazione di uno dei più significativi monumenti architettonici dell’Appennino reggiano e di valorizzarne ulteriormente la sua valenza storica, artistica e culturale”.
I lavori, che sono stati commissionati dalla parrocchia di Toano, con il patrocinio e il finanziamento della Curia vescovile di Reggio e Guastalla, sono stati diretti “da qualificate maestranze locali – prosegue il primo cittadino – nella figura del progettista, l’architetto Elisabetta Vendramin Mosca, e dell’azienda esecutrice, il Laboratorio del Restauro di Giovanni Gazzotti”, che si sono presi in carico l’impegno per motivi puramente affettivi nei confronti del “gioiello di casa”.
L’opera conservativa, al cui progetto ha collaborato anche l’architetto Filippo Antonello, ha avuto origine “dalla necessità – spiega l’architetto Vendramin – di intervenire per rallentare i processi di degrado che affliggevano l’esterno della chiesa matildica, in particolare la facciata, che presentava un significativo stato di disgregazione”.
L’intervento “ha perciò riguardato, innanzitutto – prosegue Elisabetta Vendramin – la pulitura e il consolidamento del prospetto anteriore dell’edificio religioso. Sono state asportate le macchie di ruggine e altri elementi in ferro. E’ stato poi eseguito un intervento ad acqua di calce con successiva estirpazione meccanica di elementi biologici, come muschi e licheni”.
Inoltre “abbiamo eseguito – sottolinea Giovanni Gazzotti – il consolidamento dei distacchi del materiale lapideo, con preventiva pulizia ad acqua ed aria (e con mezzi meccanici manuali, ove è stato possibile), e successive iniezioni di malta con grassello di calce e inerte selezionato (sabbione locale), con cui sono state anche stuccate le fughe e le fratture”.
Continua il titolare del Laboratorio del Restauro di Toano, un’azienda conosciuta a livello nazionale, ma non solo, per “un’alta specializzazione nel restauro di edifici d’epoca mediante l’uso di materiali e tecniche antiche”: “Abbiamo infine effettuato interventi ai portali dei lati nord e sud della pieve, con sostituzione e rifacimento di alcuni stipiti”.
Il sindaco Michele Lombardi ricorda infine che “la pieve romanica, uno delle più antiche chiese della diocesi reggiana, è visitabile in tutte le stagioni, ogni domenica dalle 10 alle 19, e comunque su appuntamento, prenotabile in municipio”. Il luogo su cui sorge l’edificio è anche di notevole interesse paesaggistico.
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