LA STORIA DELLA RETE IDRICA TOANESE NON FINISCA IN UNA BOLLA DI SAPONE
Da oltre cinquant’anni l’acqua pubblica è gestita dalla comunità locale, ma ora la legge sembra condannare questa scelta, che con sforzi e sacrifici è stata mantenuta fino ad oggi
“Difendiamo il nostro acquedotto”: il sindaco Vincenzo Volpi lancia un appello al territorio affinché “sia salvaguardata l’autonomia del servizio, che è un’eccellenza della comunità toanese”.
Spiega il primo cittadino: “Il provvedimento governativo ‘Sblocca Italia’, convertito in legge, prevede infatti di definire in una dimensione minima provinciale l’affidamento delle gestioni idriche integrate, mettendo di fatto a rischio la conduzione diretta che da oltre cinquant’anni caratterizza in tal senso il nostro Comune, attualmente tramite la municipalizzata Ast, Azienda servizi Toano”.
Sottolinea poi il vicesindaco Carlo Benassi, assessore al servizio idrico integrato: “Ribadiamo la nostra totale e assoluta determinazione per mantenere l’amministrazione del prezioso strumento. L’acquedotto, che resta oggi l’unico esempio di gestione comunale dell’acqua pubblica in tutta la provincia, ha dato prova nei decenni della sua efficienza e validità”.
Ribadisce il sindaco: “La nuova legge, in questo caso, non risolve un problema, ma lo crea. Non arricchisce, ma impoverisce. Le realtà che funzionano bene, come la nostra rete idrica, devono essere infatti salvaguardate”.
Prosegue Vincenzo Volpi: “Ci attiveremo per ottenere un consenso più vasto su questa posizione, a livello provinciale, regionale e non solo, perché gli sforzi e l’impegno che generazioni di toanesi, con grande sacrificio, hanno sempre profuso per mantenere e migliorare la rete idrica comunale (ribaditi anche lo scorso anno, in cui è stato celebrato il cinquantesimo dell’impianto) non finisca improvvisamente in una bolla di sapone”.
Infine un appello all’unità: “I toanesi – afferma con forza il primo cittadino – dovranno operare tutti, in accordo e tempestivamente, sia a livello amministrativo che politico, sia in ambito economico che sociale, per mantenere un’autonomia che è di vitale importanza per la nostra comunità, non perdendo tempo in sterili polemiche”.
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