SI CHIEDE ALLA PROVINCIA DI RIVEDERE IL PIANO FAUNISTICO VENATORIO
Il sindaco: “Già nella scorsa primavera avevamo sollecitato un intervento: bisogna agire subito. Stop ai troppi problemi provocati alla nostra agricoltura, ma non solo”
“Ora tocca alla Provincia”: il sindaco Michele Lombardi lancia un appello all’assessore provinciale alla caccia, Alfredo Gennari, affinché “si modifichi con urgenza il piano faunistico venatorio del territorio toanese”.
Già nella scorsa primavera “il consiglio comunale – sottolinea il primo cittadino – aveva chiesto, all’unanimità, alla Provincia di trasformare le ampie zone di ripopolamento e cattura presenti da tanti tempo nel nostro comune in zone di tutela faunistica. Adesso occorrono atti chiari e veloci”.
L’auspicio è che “si possa arrivare – prosegue Lombardi – a un maggior controllo del numero degli ungulati, in modo da diminuire i danni a carico delle colture. Negli ultimi anni, infatti, la situazione è divenuta insostenibile. Le aziende agricole del comune, in cui sono presenti quasi cinquemila bovini, non possono continuare a subire danneggiamenti ormai divenuti pesantissimi. Da non sottovalutare poi il problema delle zecche e il pericolo di incidenti sulle strade”.
Nelle zone di ripopolamento e cattura “i prelievi di selvaggina – spiega il sindaco – non sono sempre immediati, mentre sono più agevoli in quelle di tutela faunistica, dove i cacciatori possono intervenire tempestivamente in caso di problemi. Tra l’altro, in queste aree, il rimborso agli agricoltori di eventuali danni causati alle colture dagli ungulati è effettuato direttamente dalle associazioni faunistiche e non dalla Provincia. In tal caso anche i cacciatori, forse, sarebbero più stimolati al controllo degli animali selvatici”.
Negli ultimi anni “stiamo raccogliendo – rileva poi Michele Lombardi – crescenti proteste degli agricoltori e delle associazioni di categoria per danneggiamenti, a volte davvero consistenti, provocati dagli animali alle colture. In tal caso inviamo queste segnalazioni agli uffici provinciali, ma proprio la complessità della normativa fa sì che passi troppo tempo tra la segnalazione e l’effettivo intervento dei cacciatori nelle zone in questione. Va anche fatto presente che il toanese ha un’elevata vocazione agricola e che, purtroppo, entrano nel territorio, in cerca di cibo, anche ungulati (in particolare cinghiali) provenienti da comuni limitrofi, dove la presenza di coltivazioni è minore”.
Conclude il sindaco: “E’ per tutti questi motivi, e considerato che il problema sta raggiungendo livelli non più accettabili, che abbiamo chiesto da tempo alla Provincia di intervenire. Pure i cacciatori toanesi sono favorevoli alla modifica richiesta dal Comune. A questo punto bisogna agire con tempestività, perché arrivare alla primavera del 2013 con la situazione attuale sarebbe veramente insostenibile”.
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