BATTAGLIA DI CA’ MARASTONI: E’ ANCORA FORTE L’EMOZIONE DELLA GENTE
Nello scontro del primo aprile 1945. Domenica mattina si commemora il tragico avvenimento, uno degli ultimi combattimenti in montagna prima della liberazione
Domenica mattina sarà commemorata la battaglia di Ca’ Marastoni, combattuta il primo aprile 1945, in cui caddero sette partigiani.
Il programma del 68° anniversario dell’avvenimento prevede, dalle 10.15, il corteo e la deposizione di una corona di alloro al locale sacrario (edificato nel 1969), cui faranno seguito la messa ai caduti da parte di don Alpino Gigli, il saluto del sindaco Michele Lombardi e gli interventi dell’onorevole Danilo Morini, presidente provinciale dell’Alpi (Associazione liberi partigiani italiani), e dell’onorevole Pierluigi Castagnetti.
“Il violento scontro – spiega il sindaco Michele Lombardi – si consumò su Monte della Castagna. Quel giorno, in cui ricorreva la pasqua, si fronteggiarono brigate partigiane e truppe naziste: fu una delle ultime battaglie in Appennino prima del 25 aprile e della liberazione”.
La commemorazione sarà a cura degli studenti della scuola secondaria di primo grado di Toano, con la partecipazione del corpo bandistico di Cavola.
Prosegue il primo cittadino: “Quel tragico evento ancora oggi suscita grande emozione nella nostra gente. I nazisti raggiunsero il crinale di Monte della Castagna e sopra Cerrè Marabino intercettarono e fucilarono la staffetta Nadia, Valentina Guidetti, premiata con la medaglia d’argento al valore. Non appena avvertite, le forze partigiane si diressero nella zona e diedero luogo a un aspro combattimento, costringendo il nemico a ritirarsi ma lasciando sul campo diverse vittime. Persero infatti la vita il capitano William Manfredi (medaglia d’argento al valore militare) e altri cinque partigiani delle 284° brigata partigiana Fiamme verdi: Vito Caluzzi (medaglia di bronzo), Ariante Mareggini, Meuccio Casotti (medaglia di bronzo), Ennio Filippi (medaglia di bronzo) e Valentino Lanzi”.
Il loro sacrificio “contribuì a determinare – sottolinea infine Michele Lombardi – le sorti della battaglia. Un anno dopo, nell’aprile del ’46, fu deposta lassù una lapide a ricordo, che fu però distrutta nell’estate del 2002 a seguito di un atto vandalico. La lapide è stata poi riposizionata il 30 agosto 2003, con una cerimonia ufficiale che ha registrato una notevole partecipazione, a testimonianza di quanto il ricordo di questi fatti sia tuttora vivo”.
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