Toano mantiene vivo il ricordo di un passato non lontano, in cui la vita scorreva lenta, scandita da abitudini antiche, legate all’alternarsi delle stagioni e alle festività liturgiche. Di seguito un elenco di tradizioni popolari che ancora oggi potete vivere visitando Toano:
Il Coro Matildico ValDolo
La Banda di Cavola
Carnevale: I riti di Questua
Pasqua: Ritorna la Primavera, coccetto e altre usanze
Il Maggio Drammatico
Tradizioni e matrimonio: gli scherzi di Nozze
Estate: La Battitura del Grano
Il Gioco della Ruzzola
Inverno: I Racconti nelle stalle (Andar a vegg)
Mostra Permanente: e’ bansciulin
La Banda di Cavola
Le origini della Banda di Cavola risalgono al lontano 1898, quando 19 residenti, sotto la guida di Giuseppe Pignedoli di Felina, iniziarono a imparare musica e strumentazione. L’amore per la musica e il desiderio di apprendere che animarono quegli uomini abituati a tutt’altre mansioni, potè creare la Banda, che oggi prosegue la sua attività sotto la guida del maestro Lino Costi.
I riti di Questua
Derivati da antichi rituali propiziatori, ricchi di originarie connotazioni magico-simboliche sono i Riti di Questua. Erano praticati da gruppi di giovani vestiti da Befanoni o in maschera, che giravano di casa in casa intonando canti augurali. Se venivano ospitati, intrattenevano i presenti dedicando ‘satire’ e canzonando gli scapoli, i cacciatori e pescatori della famiglia. Bevuto un bicchiere di vino e ricevuti i doni (castagnaccio, fritlòc, …) si congedavano con un canto di ringraziamento. In caso non avessero ricevuto ospitalità salutavano intonando:
“Qui abbiam ligà la mula
e non abbiam portato fieno;
qui mai più ritorneremo
finché il mondo vive e dura…
Ritorna la Primavera, coccetto e altre usanze
Molto sentite sono le tradizioni legate alla Pasqua. Fra questi l’uso di colorare le uova e di giocarle a coccetto, vince chi detiene l’uovo dal guscio più resistente. Ai riti cristiani il popolo ha aggiunto qualcosa di suo, con significati di purificazione, vitalità e fertilità. Le stesse pulizie di casa “non servono soltanto a spazzar via la polvere, … ma con esse se ne va ogni male”.
Il Maggio Drammatico
Il Maggio Drammatico è una rappresentazione che viene messa in scena solitamente la domenica pomeriggio, in un luogo aperto, una radura di un bosco, un’aia o la piazza di paese. Preceduti dal buffone e dai musicanti (violino, fisarmonica e chitarra), i Maggerini entrano in scena ammiratissimi nei loro vistosi costumi da armigeri di epoca indefinita: cimiero in testa, scudo con stemmi araldici di pura fantasia, e uniformi di velluto scuro.
Tradizioni e matrimonio: gli scherzi di Nozze
In attesa del matrimonio gli amici si ingegnavano a inventare i dispetti da fare agli sposi per conferire un dono di scanzonata allegria ai festeggiamenti. Il giorno fissato lo sposo, si presentava a casa della sposa per accompagnarla alla chiesa, ma trovava la porta sbarrata. Dopo un po’ si presentava una donna della famiglia la quale, fingendo di ignorare il motivo, mostrava stupore per quella visita. Informata, chiamava sulla soglia una vecchia e domandava se era quella la donna di cui chiedevano… alla fine arrivava la sposa. La festa si protraeva per tre giorni.
La battitura del grano
L’estate si affacciava con giornate di alacre lavoro nei campi, vissute con intima soddisfazione in quanto portavano i frutti di un lungo periodo di fatiche. La batdüra battitura del grano all’inizio del XX secolo veniva realizzata ancora stendendo i covoni sull’aia e battendoli con pertiche snodate. Solo dopo la prima guerra mondiale fecero la loro apparizione in montagna le prime trebbiatrici meccaniche. La conclusione dell’opera si festeggiava con balli, canti e abbondanza di cibo e vino.
I Racconti nelle stalle (Andar a vegg)
Nelle lunghe serate invernali i vicini si riunivano nella stalla a raccontarsi fole, commentare gli avvenimenti dell’epoca, intonare i canti sentiti fin dalla culla o preparare il Maggio che la compagnia del paese avrebbe rappresentato nel periodo estivo. I lavori stagnavano e la vita scorreva lenta.
Restavano la cura del bestiame e la spalata della neve che cadeva abbondante. Questo era un momento di socialità molto importante anche per il tramandare oralmente racconti.
Mostra Permanente di oggetti antichi E’ Bansciulin
Nella mostra permanente E’ bansciulin si respira l’aria della vita quotidiana vissuta dai nostri nonni e si possono trovare: attrezzi agricoli, piccolo antiquariato, oggettistica, radio d’epoca e tante altre sorprese.
Per segnalare tradizioni della zona di Toano contattare il Comune di Toano
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